I problemi di memoria e concentrazione
Sono sempre più numerose le persone che presentano problemi di memorizzazione e di attenzione, e questo senza che vi siano patologie o eventi che possono contribuire a tali disagi, vedi l’invecchiamento, un ictus, la chemioterapia, l’uso di droghe, alcool o psicofarmaci e così via.
La prima cosa che devi sapere è che questo disagio non è una malattia, anche se sono consapevole che altri, in campo psichiatrico, hanno rubricato la perdita di memoria e di concentrazione come una malattia vera e propria, chiamandola “deficit da iperattività e dell’attenzione (ADHD)”. Ma vale la pena mantenere un sano scetticismo su questa etichetta, tenendo conto di come si è giunti a tali diagnosi.
Se non ci sono patologie contingenti, il tuo problema si può risolvere con semplici accorgimenti.
Le tre fasi della memoria
1) Codifica (registrazione)
Questa è la fase più delicata poiché è in quel momento che segni il destino dell’informazione che vorresti rammentare. Basta essere distratti per leggere o ascoltare senza ricordare nulla. Quindi la disattenzione è una delle cause più importanti.
2) Immagazzinamento informazione
L’immagazzinamento è più legato all’esercizio. Più si tende a memorizzare e maggiore diventa la capacità di trattenere informazioni. Perciò il trucco sta nella pratica continua: studia! Stai meno al telefono, meno davanti alla tv e di più davanti ai libri!
3) Recupero informazione
Questa fase è collegata alle associazioni che facciamo al momento della registrazione. Se mi viene presentata fugacemente una persona chiamato Luigi, rievocare questo nome in un tempo successivo sarà più facile se ho legato il nome ad un fatto, un’esperienza, un’emozione o altro. Se per esempio associo immediatamente Luigi al Re Sole sarà più semplice recuperare il nome in una fase seguente. Il mio PIN 6723 può essere suddiviso e associato emotivamente nella codifica in 67 e 23, entrambi legati ad un’età, un evento o un civico.
Fai associazioni con ciò che impari, abbina quello che apprendi con qualcosa di significativo o emotivamente stimolante.
Tecniche per recuperare la memoria
Ma torniamo alla codifica. Come stare attenti a ciò che avviene? Segui i seguenti principi:
Interesse: la maggior parte delle volte non siamo interessati a ciò che dobbiamo imparare. Ma la regola aurea è quella di provare interesse in modo da coinvolgere la sfera emotiva. Senza emozioni diventa un puro e sterile esercizio della mente che non lascerà traccia tra le tue sinapsi. Come fare a provare interesse se l’argomento ti è del tutto indifferente? Vai al punto successivo.
Coinvolgimento personale: cerca di convincerti che quello che impari riguarda la tua vita. Può darsi che la materia non sia tra le tue preferite, eppure potrebbe fare la differenza per il tuo successo, la tua felicità o la tua realizzazione personale. Rintraccia uno degli ultimi argomenti che dovevi memorizzare e non ci sei riuscito. Ed ora rispondi alla seguente domanda: “In che modo quello che dovevo memorizzare poteva aiutarmi nella vita?”
Non ti affrettare a dire “in nessun modo”. Abbandona il fatalismo e trova una risposta costruttiva.
Per esempio, se l’argomento era legato alla professione forse poteva migliorare la tua posizione o velocizzare il lavoro?! Forse poteva migliorare la tua competenza?! Oppure poteva permetterti di aiutare altri e così guadagnare la loro fiducia e tu essere più soddisfatto?!
Cerca la perla di saggezza: quando devi imparare qualcosa, non cercare di memorizzare tutto. Cerca il punto più rilevante che ti coinvolge, individua la frase o il concetto che sintetizza l’intero capitolo o tema. Se è uno scritto, vedi se capisci cosa sta per essere spiegato a partire dai titoli o sottotitoli. Focalizza l’attenzione su una frase o un concetto illuminante e pensa come poterla utilizzare nella tua vita.
Comprensione: quando trovi parole o concetti poco chiari o di cui non conosci il senso, apri il vocabolario e trova il significato. Se viene esplicitato a voce da qualcuno, chiedi il significato e non fare finta di capire solo per evitare una figuraccia. Solo se comprendi come funziona una cosa potrai ricordarlo dopo.
Associazione: come per il recupero, le associazioni favoriscono la fase di registrazione. Vedi quanto detto sopra per il recupero.
Faccio un esempio. Poniamo che tu debba memorizzare un numero di telefono: 339.4090100. Associo 339 alla moltiplicazione 3X3= 9.
40 è il numero delle mie scarpe.
90 record mondiale degli anni di matrimonio.
100 è la corsa dei 100 metri. Oppure il 100 %
Vuoi memorizzare un nome? Associalo al nome di un cantante, uno sportivo o un personaggio della storia.
Verbalizzare e insegnare ad altri: questo è forse uno dei mezzi più potenti per memorizzare. Quando leggi qualcosa o ascolti, cerca di fissare delle informazioni usando quanto detto sopra. Poi devi immediatamente parlarne a qualcuno. Se ti confronti riceverai conferme, contestazioni o domande ulteriori, le quali ti concederanno di sostanziare meglio. In questo modo renderai stabile l’informazione. Lo scopo è insegnare (trasmettere) ad altri ciò che ti ha colpito o che può essere interessante.
Organizzazione: cerca sempre di tenere un ordine in quello che impari. Si tratta di inserire le informazioni in cassetti mentali. Le mappe mentali aiutano molto in tal senso.
Se devi memorizzare la lista della spesa, non pensare in modo disordinato. Suddividi in categorie: i cibi proteici come carne uova e formaggi, le verdure, i prodotti per la colazione. Puoi classificare diversamente purché abbia un senso logico per te.
Organizzarsi significa anche dividere il compito da memorizzare in parti più piccole. Assimilare poco per volta anziché cercare di comprendere troppo materiale. Quindi, se devi studiare una materia non farlo all’ultimo momento. Diluisci il programma in piccole parti da fare ogni due giorni.
Infine…
Ricordati che ci sono altri due fattori da tenere in considerazione nel processo mnemonico:
1) Il tuo cervello, il quale deve essere trattato bene per sfruttare al meglio il suo potenziale. Una sana alimentazione non guasta, poi un sonno ristoratore (non coricarti troppo tardi come norma).
2) Il guidatore del cervello (la tua mente), ovvero il modo in cui gestisci la pressione. Avrai notato che molti hanno tabula rasa durante un esame perché non sanno gestire le emozioni di fronte alla tensione.
NOTA: i pensieri sono la fonte della tua capacità di sfruttare le tue risorse cerebrali. Cerca di vivere con emozioni positive, con idee creative e con uno stato d’animo sempre vincente. Se non riesci a fare questo perché ti senti incastrato da tanti limiti, emozioni ingestibili, schemi, ostacoli esterni o quan’altro, allora vieni a fare uno dei miei corsi sull’intelligenza emotiva.
Tutto diventerà semplice!
Ulteriori consigli.
1. Sostanze da usare o evitare per un cervello performante.
I neuroni sono cellule che devono essere nutrite in modo sano.
Evita o diminuisci l’alimentazione grassa e ricca di carne e pesce.
Elimina o diminuisci cibi morti come lo zucchero raffinato.
Mangia cibi freschi come verdure, frutta, cereali integrali, legumi e uova.
Le vitamine del gruppo B proteggono il sistema nervoso. Le trovi in questi alimenti: kamut, farro, orzo, semi di girasole, lievito di birra, uova e piselli.
Ottimi sono anche le melanzane, pomodori, avocado e broccoli, noci, mandorle, nocciole, anacardi, semi di zucca.
Se ne fai uso, abbandona sigarette, droghe leggeri o pesanti, caffè e, se puoi, usa farmaci solo per vere necessità. Attenzione agli psicofarmaci che interferiscono pesantemente con le funzioni del cervello.
Sul piano erboristico il ginkgo biloba è una pianta fluidifica il sangue e favorisce la circolazione. Puoi assumere questa pianta solo se ritieni che vi sia un problema di tipo circolatorio. Ma ti assicuro che una buona alimentazione sistema molte cose.
2.Pensieri ed atteggiamenti favorevoli o meno!
Le cellule nervose sono il primo bersaglio dei pensieri. Presta dunque attenzione a non convivere con pensieri contrari al benessere e alla tua crescita, vedi la preoccupazione, lo stress, la paura, la rabbia, il rancore, l’avarizia, il senso di inadeguatezza, l’ostinazione, l’inflessibilità e così via. Esse generano un serio intralcio alle funzioni cerebrali limitando non solo memoria e concentrazione, ma rendendo difficile l’esistenza stessa.
Meno ansia più memoria. L’ansia ha un primato nell’ostacolare la concentrazione e la memoria poiché il cervello viene sovraccaricato da informazioni inconciliabili che mettono in scacco le facoltà decisionali. In Italia ci sono oltre 17 milioni di persone che soffrono di ansia.
Concentrati su pensieri costruttivi e passioni ricche di soddisfazioni.
La gioia e le risate favoriscono la circolazione inclusa quella cerebrale. Quindi un clima di gioia accresce ogni funzione. Se non vivi in un tale clima, allora devi creartelo con le adeguate strategie.
Leggi, studia, rifletti. Senza studio non c’è addestramento e senza allenamento non c’è risultato. Se non ti piace leggere o studiare ritorna sui consigli della codifica.
Riposati cercando di coricarti almeno per le 23.00. Le trasgressioni non sono il problema, ma attenzione a non fare diventare le trasgressioni la tua norma.
Queste regole di base assieme alle tecniche possono cambiare le carte in tavola. Se vuoi cominciare a migliorare allora inizia da ora con questo articolo mettendo in pratica quanto ho scritto.
Ti ricordi i consigli appena dati? Lo so, visto che hai poca memoria devi ripartire dalla prima riga… ma è solo l’inizio. Ricomincia e prendi appunti. Poi migliorerà.
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Un saluto da Florian
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